Vocabolario Dantesco Latino
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rebellionis, Ep. VI 5; VII 25
Papias (s.v. rebellio): rebellio, qui pace facta reintegrat bellum (Mirabile).
Uguccione, B 83, 30 (s.v. bonus): Item bellum componitur belliger -a -um, unde belligero -as ver-bum neutrum, idest bellare, et hic et hec rebellis et hoc -le, unde hec rebellio -nis et hoc rebellium in eodem sensu, idest repulsio et resistimentum, et rebello -as verbum neutrum, idest resistere (DaMA).
Balbi (s.v. rebellio): rebellio, rebellionis in rebellis est (Mirabile).
NOTA:
Termine esclusivo delle Epistole, deverbale da rebello, -are con l'aggiunta del suffisso femminile -io, -onis, impiegato per la formazione di sost. deverbali. Al genere femminile il sost. rebellio indica l'actio rebellandi (ThLL s.v. rebellio 1), ma è att. anche al genere maschile (Thll s.v. rebellio: «masc. de hominibus») con la peculiare accezione di 'ribelle, chi riprende la guerra' (ThLL s.v. rebellio 2: «notione peculiari i. q. rebellis»).
Nel lat. dantesco il sost. ricorre in due epistole arrighiane con il signif. di 'ribellione, rivolta': in Ep. VI D. accusa i Fiorentini di non essersi sottomessi all’imperatore, ministro di Dio, e di aver preferito insorgere nella follia della ribellione («in vesaniam rebellionis»); in Ep. VII Firenze è colpevole di istigare le corna della ribellione («cornua rebellionis») contro la madre Roma. L’espressione cornua ribellionis è una formula frequentemente att. nella prosa storica e documentaria (vd. Corrispondenze), tanto che i commentatori moderni ne notano la proverbialità. Pastore Stocchi Ep., p. 65 ne segnala la presenza nel Libellus proverbiorum di Galando di Reigny (vd. Corrispondenze).
Nei volgarizzamenti di Ep. VII il passo «dum contra Romam cornua rebellionis exacuit» è similmente tradotto con «infino ch'ella aguza le corna del ribellamento contro a Roma» (volg. A) e «infino a tanto ch'ella aguzza le corna del rubellamento contro Roma» (volg. B).