Vocabolario Dantesco Latino
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vd. ThLL s.v. coascendo, da cui si riportano tutte le occorrenze. Iren. I xv 3 qui conseminati sunt cum eo (Christo) et condescenderunt et coascenderunt; Epist. pontif. 612 Thiel Gelas. 3, 5 coascendere vos nobiscum rogamus ad summa de imis; Epist. pontif. Thiel Gelas. Tract. III 33 caro domini coascendens ei in caelum; Orig. In Matth. 18,70 cum transformatus fuisset in monte Christus coram tribus discipulis coascendentibus.
NOTA:
Hapax nel lat. dantesco, utilizzato dal poeta al posto del diffusissimo conscendo (che peraltro non compare mai nelle opere lat. di D.); benché di etimologia diversa, i signif. possono andare a sovrapporsi parzialmente, e probabilmente nel medioevo non vi era coscienza della diversità etimologica. Lo scopo è certo quello di sottolineare il valore aggiunto di 'salire insieme': propter coadscendere detto delle fiamme, così come immediatamente prima si dice delle parti di terra propter condescendere, e dopo si dice degli uomini propter simul moveri (in Chiesa-Tabarroni e Quaglioni Mon., condescendere è infatti tradotto “scendere insieme”). Il parallelismo è ovviamente rafforzato dal parallelismo del secondo preverbio, -de- nel primo caso e -ad- nel secondo. Il v. non è att. in lat. propriamente class.; appare nel ThLL e in alcuni dizionari specifici (come Blaise Patr. s.v. coascendo), ma manca in alcuni dei principali vocabolari di lat. class. La prima occorrenza documentata è in Ireneo (vd. Corrispondenze), dove pure appare in correlazione con condescendere, come in D., anche se le att. di condescendo sono assai più comuni (vd. anche Bernardo di Clairvaux Serm. in Asc. 6 3); coascendo resta comunque di uso estremamente raro sia in età tardoant. (vd. ThLL s.v. coascendo) che in epoca mediev. (ovviamente nella doppia ortografia, con e senza -d-).