Vocabolario Dantesco Latino
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coadductam, Ep. V 11
NOTA:
Hapax dantesco assoluto. Neoformazione per composizione prefissale (co- + ad- + duco). Il participio coadductam in unione con barbariem crea una corretta clausola di cursus tardus (coaddúctam barbáriem), ottenibile anche con il solo adductam: il prefisso co- aggiunto al v. composto adduco ha dunque una valenza semantica non trascurabile. Il neologismo ha creato tra gli editori incertezze circa il signif.: «raccogliere» (Torri Ep.), «accumulare» (Fraticelli Ep., Monti Ep., Frugoni Ep., Jacomuzzi Ep., Villa Ep., Baglio Ep.), «portare con sé» (Pastore Stocchi Ep.), «trasmettere» (Lokaj Ep.). Secondo Pastore Stocchi Ep., p. 32: «Dante, forse creando egli stesso un verbo appropriato, vuol dire che la barbarie è stata introdotta nel mondo latino dai Longobardi, i quali l’hanno portata con sé alla loro venuta». L’accumulo di prefissi sul v. duco veicola infatti l’azione del portare qualcosa con sé a qualcun altro: i Longobardi avrebbero portato con sé (il prefisso co- esprime unione) verso qualcuno (adduco: «ducere ad aliquem hominem»), ossia i popoli d’Italia, la loro barbarie. Il volgarizzatore di Ep. V probabilmente non comprende bene il nuovo v., dato che traduce il sintagma «coadductam barbariem» con «sostenuta crudelezza». Sul lemma cfr. Albanese, Nel cantiere, p. 24 e Vagnoni, Sperimentalismo.
Si segnala la presenza del sost. coadductio nel commento tardoduecentesco al vangelo di Luca di Pietro di Giovanni Olivi, a proposito dei due ladroni che vengono portati insieme con Gesù alla croce: «Quintum est duorum latronum coadductio, ibi: Ducebantur autem et alii duo cum eo, qui scilicet erant nequam, id est pravi». Sui rapporti tra D. e l’Olivi vd. Olivi, Pietro di Giovanni in ED.
Per i composti verbali con prefisso co- nel lat. mediev. cfr. Stotz VI § 115; per altre neoformazioni verbali nelle Epistole, vd. abstenuo, degratto, pernoctito, reaspero in VDL.