Vocabolario Dantesco Latino
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archimandritis, Ep. XI 13
archimandrita, Mon. III ix 17
ampiamente att. con il signif. di «abbas, abbas generalis» e anche «praelatus, antistes, archiepiscopus episcopus, parochus» (MLW s.v. archimandrita I e II), ma non si rilevano occorrenze nelle principali raccolte epistolari mediev. Può designare anche il pontefice, cfr. Blaise Mediev. s.v. archimandrita 2 e DMLBS s.v. archimandrita d.
Papias (s.v. archimandrita): Archimandrita, pater spiritualium ovium, heremita (Mirabile).
Uguccione, A 312, 1 (s.v. archos): Archos grece, princeps latine, inde archia idest principatus, et per compositionem hic et hec archimandrita -te, princeps ovium, nam mandros dicitur ovis, et per translationem dicitur quandoque de pastoribus spiritualibus (DaMA); M 24, 3-4 (s.v. mando): et hic mandra, -e, idest bubulcus, a bobus sibi commendatis, vel quia nomina boum mandat memorie; Iuvenalis «instantis convicia mandre»; vel mandros dicitur ovis, inde hic et hec mandra, pastor ovium; et per compositionem hic et hec archimandrita, -e, idest princeps vel pastor ovium; unde et quadam translatione episcopi, archiepiscopi et etiam sacerdotes dicuntur archimandrite, quasi pastores ovium Christi (DaMA).
Balbi (s.v. archimandrita): Archimandrita ab archos princepes et mandros ovis dicitur. Hic archimandrita, -te idest pastor ovium et per translacionem dicitur quandoque de pastoribus spiritualibus (Mirabile).
NOTA:
Grecismo (da ἀϱχιμανδϱίτης), att. nella lingua latina a partire dal lat. tardoant. Secondo l’etimologia del sost. greco di partenza, il termine è formato dal prefisso ἀρχι-, primo elemento di parole composte in cui indica il comando (ἀρχός signif. ‘capo, guida, comandante’) e dal sost. μάνδρα ‘recinto’ e con val. fig. ‘ovile, recinto della Chiesa’. Dal signif. originario di ‘pastore del gregge’ per traslato il termine è passato a indicare nel lat. cristiano il ‘sommo pastore ecclesiastico’, l’‘abate’ o in generale chi è a capo di una comunità religiosa. Nel lat. mediev. il sost. è usato non solo con il signif. specifico di abate preposto a un monastero, ma più in generale per designare qualsiasi autorità religiosa di alto rango all’interno della gerarchia ecclesiastica, come conferma la testimonianza di Uguccione («unde et quadam translatione episcopi, archiepiscopi et etiam sacerdotes dicuntur archimandrite, quasi pastores ovium Christi»), il quale registra il sost. sia tra i derivati di archos, sia tra quelli del v. mando. Anche i commentatori danteschi che chiosano il termine forniscono l’etimologia dei due elementi che compongono il sost., prima att. in volg. in Par. XI 99 rif. a San Francesco, vd. archimandrita VD.
In Ep. XI 14 archimandriti sono chiamati con ironia i cardinali corrotti, accusati di essere pastori spirituali solo nel nome (vd. la voce pastor in VDL). In Mon. III ix 17, invece, il sost. è associato a Pietro, «non nel senso specifico di “preposto ad un monastero”, ma in quello più generale di “sommo pastore ecclesiastico”», Quaglioni Mon., p. 1325. Sul lemma cfr. anche Albanese, Nel cantiere, p. 18.