Vocabolario Dantesco Latino
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conferto, -are (v.)

DEFINIZIONE:
1. aggiungere, moltiplicare.
Ep. IX 4 At quamvis insinuata per litteras ineffabiliter grata fuerint et iocunda, spes amplior tamen et letandi causas accumulat et simul vota iusta confectat [confertat V].
FREQUENZA:
Ep. 1
INDEX LOCORUM:

confertat, Ep. IX 4

LOCUZ. E FRAS.:
VARIANTI E/O CONGETTURE:

confertat] confertat V, confectat con. Torri Ep. et edd., confortat con. Grévin, Una proposta 2019 sed confectat Grévin Ep2023

CORRISPONDENZE:
Voce corrispondente nelle opere volgari di Dante:
Latino classico e tardoantico:
Latino medievale:
Lessicografi medievali:

Uguccione, F 13, 9 (s.v. farcio): Farcio componitur confercio -cis confersi -tum, idest conspissare, constipare, replere, unde confertus -a -um, idest spissus et constipatus et comparatur -tior -simus […] Et ab omnibus istis descendunt frequentativa conferto -as, differto -as, inferto -as, referto -as. Farcio et omnia composita ab eo activa sunt et omnia faciunt preteritum in -si et supinum in -tum, licet quandoque inveniatur preteritum eorum in -civi et supinum in -citum. Item omnia ab eo composita mutant a simplicis ubique in e (DaMA).
Balbi (s.v. confertus): Confertus, -ta, -tum idest spissus, constipatus, repletus, a confercio, -cis et comparatur -tior, -issimus. Item a confercio conferto, -as, verbum frequentativium. Papias vero dicit: «conferta, in unum collecta, plena, comparata» (Mirabile).

Commentatori danteschi:

NOTA:

Att. solo in D. e nella lessicografia mediev. Frequentativo di confercio, composto di farcio; neologismo mediev. di carattere effimero, che non si è insediato stabilmente nel lessico della lingua latina. Prima di D. il v. è att. solamente nei dizionari di Uguccione e Balbi come derivato da confercio e dopo D. ricorre solo nei lessici latino-francese di Firmin Le Ver (1440) e di Guillaume le Talleur (1490) con il signif. di «frequenter confercire» (per una simile dinamica di ripresa, cfr. anche avieo, pexo, prosayco, returgeo in VDL e per approfondimenti vd. Albanese, Nel cantiere, pp. 35-41).

La lezione confertat del testimone unico V è ora restituita a correzione dell’erronea lettura confectat perpetuatasi dal XIX secolo fino al 2019, quando è stata denunciata da Grévin, Una proposta, a cui si deve il riconoscimento della corretta lettura paleografica confertat, ritenuta però priva di senso e corretta congetturalmente in confortat. Il ricorso a emendationes ope ingenii non è tuttavia necessario, perché la lezione tràdita è difendibile: conferto, infatti, di cui D. trovava conferma in Uguccione (e Balbi), è pertinente al contesto di Ep. IX (a differenza di confecto, che rinvia al lessico artigianale ed è utilizzato per indicare attività che operano trasformazioni di materia, cfr. Blaise Mediev., MLW s.v. confecto e Niermeyer s.v. confectare), dove ricorre con il signif. di ‘aggiungere’, ‘moltiplicare’ i «vota iusta». Per approfondimenti sulla questione filologico-ecdotica ed ermeneutica relativa al termine, cfr. Vagnoni, Interazione (2021). Più recentemente, lo stesso Grévin, ritornando sulla questione nella sua edizione del 2023, ha invece accolto a testo la forma confectat, considerandola lezione tràdita dal codice V e riconducendola al v. volgare confettare, afferente all'ambito culinario (vd. Grévin Ep., p. 125 e p. 631. La traduzione proposta è la seguente: «néanmoins un espoir plus vaste amoncelle les raisons de se réjouir et raffine [en une douce décoction] de justes voeux de succès», p. 124). 

AUTORE: Elena Vagnoni.
DATA REDAZIONE: 23.05.2021.
DATA ULTIMA REVISIONE: 08.06.2023.