Vocabolario Dantesco Latino
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Mon. 6
athletarum, Mon. II vii 9; II vii 13
athletas, Mon. II viii 1
athlete, Mon. II vii 11; II viii 2
athletis, Mon. II viii 1
Papias (s.v. atleta): Atleta pugnator Graece, luctator, vir fortis (Mirabile).
Uguccione, A 417 (s.v. athleta): Athleta, pugnator, miles fortis et dicitur sic quasi ad letum fortis (DaMA).
Balbi (s.v. athleta): Athleta, (...) luctator, pugnator, fortis miles. Et dicitur sic quasi ad letum fortis idest ad mortem (Mirabile).
NOTA:
Grecismo (da ἀθλητής). I signif. che la parola possiede nel lat. class. (vd. Corrispondenze) sono noti al lat. mediev. – dove ricorrono anche le grafie atleta e athletha – e a D., che utilizza il termine a indicare ora propriamente l’atleta (e spesso con preciso rif. al corridore) ora, in maniera fig., il campione o il contendente.
Si può sottolineare a questo proposito la traduzione di Mon. II vii 11 proposta da Chiesa-Tabarroni Mon.: il termine athlete è reso esplicitamente come 'corridori' per meglio rendere comprensibile il riferimento alla vicenda di Eurialo e Niso («non enim athlete impedimento in alterutrum uti debent, quamvis Poeta noster aliter sensisse videtur in quinto, cum fecit remunerari Eurialum»).
A proposito di Mon. II vii 9 Quaglioni Mon., p. 1149, n. ad loc., rimandando alla voce Diritto romano in ED (F. Cancelli), sottolinea come sia probabile che il passo rifletta una «probabile memoria delle fonti normative di diritto giustinianeo e delle relative glosse».
L’unica occorrenza della parola nella produzione volgare dantesca è costituita da Par. XII 56, dove san Domenico è definito atleta nel «senso semitecnico, che aveva largamente nella letteratura cristiana, di “difensore, combattente per far prevalere la giusta causa”» (vd. atleta in ED).
Athleta è parte del lessico tecnico dell'agonismo, che risulta particolarmente congeniale a D. (vd. anche Favero, Qualche considerazione), insieme ai termini collegati athletizo, athlotheta e coathleta.