Vocabolario Dantesco Latino
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Mon. 1
contentione, Mon. II vii 9
Papias (s.v. contendere): (…) contentio: disceptatio, pugna, litigium (Mirabile).
Balbi (s.v. contencio): Contencio: a contendo -is hec contencio -onis, pugna, disceptacio, litigium. Et describitur sic: contencio est impugnacio veritatis ex confidentia clamoris. Item contencio est quidam color in rethorica de quo dixi supra in quarta parte in c. de coloribus rethoricis (Mirabile).
NOTA:
Hapax nel lat. dantesco. Nel lat. class. e tardoant. contentio - parola legata all'«actus contendendi» (vd. Forcellini s.v. contentio) - possiede differenti sfumature semantiche: indica, infatti, propriamente l'intensio (vd. ThLL s.v. contentio I), ma è impiegato anche «de labore corporeo vel vi spiritali» (vd. ThLL s.v. contentio II A) a indicare moti dell'animo quali «studium, labor, cura, conatus, ardor, cupiditas» (vd. ThLL s.v. contentio II B); il termine, inoltre, possiede il signif. generale di certamen inteso come discordia o dissidium (vd. ThLL s.v. contentio II C 1) e quello più specifico di rixa o, presente in D., di concertatio (vd. ThLL s.v. contentio II C 2 a-b). Da ultimo, contentio è anche parte del lessico tecnico della retorica, indicando la comparatio (vd. ThLL s.v. contentio II D).
Nel lat. mediev. il termine conserva i signif. di 'contesa' e di 'discussione' (anche filosofica) tipici del lat. class. (vd. Corrispondenze e cfr. Castiglioni-Mariotti s.v. contentio); a questo ambito semantico fa riferimento il termine contenzione che D. utilizza in Conv. IV ix 12 e IV xi 3 (vd. contenzione in ED). Anche in Mon. contentio è impiegato con quel signif. ma appare connotato da una forte sfumatura agonistica.
Tra i lessicografi mediev. l’unico a sottolineare questa specifica sfumatura risulta Firminus Verris (s.v. contendo), che considera contentio sinon. di certamen: «Contentio .tionis (…) .i. pugna, litigium, certamen, congressio, disceptatio».