Vocabolario Dantesco Latino
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agellum, Ep. V 15
ampiamente att., cfr. MLW agellus, vd. Roswitha di Gandersheim, Theoph. 12 [...] ipsius ingenuum mentisque rigaret agellum de sophiae rivis septeno fonte manantis (MGH).
Papias (s.v. agellus): Agellus ager parvus diminutivum (Mirabile).
Uguccione, A 102, 1 (s.v. ager): Hic ager, -gri dictus ab ago, sed propter prolixitatem divisim tractavimus de eis; unde hic agerculus -li et hic agellus, -li diminutiva (DaMA).
NOTA:
Hapax nel lat. dantesco; diminutivo di ager con l’aggiunta del suffisso -ellus (cfr. Stotz VI 91). Il signif. proprio di agellus è quello di ‘piccolo spazio di terreno’, ma in Ep. V 15 il lemma è usato con valore fig. per l’immagine della mente umana come campo: i Signori e i popoli d'Italia sono esortati a spianare 'il campicello' della loro mente per accogliere la grazia di Dio che giunge nelle sembianze e nelle azioni dell'imperatore. La metafora dell’ager mentis è comune negli autori cristiani (ricorre ad es. Gregorio Magno, Pascasio Radberto, Pier Damiani, Bruno di Segni, Pietro il Venerabile, Nicola di Chiaravalle), ma non si trova realizzata con il diminutivo, a eccezione di una sola occorrenza in Roswitha di Gandersheim (cfr. Corrispondenze). Nel volgarizzamento di Ep. V, agellum è tradotto con 'campo', senza rendere il diminutivo del corrispettivo termine lat.
Per i diminutivi nelle Epistole cfr. anche corvulus, funiculus, navicula, parvulus, rivulus, scintillula, vulpecula in VDL.