Vocabolario Dantesco Latino
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Eg. 1
Isid. Orig. III 3, 5 Centum vero vocati a cantho, quod est circulum; ducenti a duo centum (Mirabile).
Uguccione, Deriv. C 28, 7: et hic cantus -ti pro cantu et pro meditullio rote, vel, quod melius est, cantus est curvatura vel circumferentia rote, scilicet lignum quod terram calcat cui radius infigitur, unde Persius ‘vertentem sese frustra sectabere cantum’ (DaMA).
Balbi (s.v. cantus) = Uguccione (Mirabile).
NOTA:
Hapax nel lat. dantesco, il sost. è situato entro la metafora astronomica che apre Eg. IV nella iunctura «currigerum canthum», a indicare la ‘ruota che conduce il carro’, il quale si trova in perfetto equilibrio sull’orbita nell’ora solare del mezzogiorno. Il termine, raro nel lat. class. e mediev., indica in origine il cerchione di ferro per la ruota (cfr. Quint. Inst. I 5, 8), ma passa poi per sineddoche a designare l’intera ruota: così in Pers. V 71, luogo richiamato da Uguccione C 28, 7 nella sua def. di cantus (grafia alternativa a canthus nel lat. class. e mediev.) e sulla sua scorta da Balbi, s.v. cantus, dunque verosimilmente noto a D.
Nel passaggio dantesco il sost. è analogamente collocato in clausola di esametro e impreziosito dall'accostamento allitterante con la neoformazione aggettivale curriger (vd. curriger in VDL).
Raro nel lat. successivo a D., questo termine del lat. argenteo è significativamente ripreso da Poliziano, Ilias 833 «radiatque ardenti aeterna rotarum / curvatura auro, quam circum innexuit orbem / aeneus extremum visu mirabile canthus» (Poeti d'Italia).