Vocabolario Dantesco Latino
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arescant, Ep. VII 22
Papias (s.v. areo): areo -res -rui -rere, id est siccare; inde aridus -or -simus, ariditas et arena: inde arenarius arenosus, aranea araneolus aresco arista; componitur exareo arefacio et arefio (Mirabile).
Uguccione, A 310, 1-2 (s.v. areo): Areo -res -rui verbum neutrum et caret supino, esse vel fieri siccum, unde aridus -a -um, quod comparatur -dior -simus et cetera, unde ariditas -tis, et componitur peraridus -a -um, idest valde aridus. Item ab areo aresco -scis inchoativum, quod componitur inaresco et exaresco (DaMA).
Balbi (s.v. aresco): aresco ab areo, -es, dicitur aresco, -cis verbum inchoativum et componitur inaresco, -cis, et exaresco, -cis (Mirabile).
NOTA:
Hapax nel lat. dantesco. Incoativo di areo, il v. registra in àmbito mediolat. un indebolimento dell’aspetto ingressivo, caratteristico dei v. incoativi (cfr. Stotz V 66.6). Il v. aresco è ampiamente att. nella latinità con i signif. di 'disseccarsi, inaridirsi, appassire'; nella Vulgata indica l’inaridimento della vegetazione (cfr. Cura Curà, Cultura classica e biblica, p. 312) e ricorre con frequenza nella letteratura patristica e cristiano-mediev. (cfr. Blaise Patr. s.v. aresco).
In Ep. VII 22 il lemma fa parte di un’icastica metafora vegetale (cfr. anche le voci arbor, extirpo, pungitivus, radix, ramifico, ramus, truncus in VDL): per estirpare un albero non è sufficiente tagliarne solo i rami, ma è necessario asportare le radici che apportano nutrimento alla pianta (= Firenze) affinché i rami spinosi (=le città del Nord Italia che si ribellano all'imperatore) si secchino («rami pungitivi arescant»). È significativo per i paralleli con il passo dantesco l’episodio biblico di Ez. 17, in cui viene profetizzato il castigo del re Sedecia ad opera del sovrano Nabucodonosor, simboleggiato da un’aquila (cfr. Cura Curà, Cultura classica e biblica, p. 312). Nei volgarizzamenti di Ep. VII, «rami pungitivi arescant» viene tradotto con «li pugnenti rami inarisdiscano» (volg. A) e similmente «i pungenti rami inaridiscono» (volg. B).