Vocabolario Dantesco Latino
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NOTA:
Hapax nel lat. dantesco. L’agg., derivato deverbale da facere, viene impiegato in funzione sostantivata, al neutro, per indicare – sulla scorta della speculazione filosofica precedente – ‘ciò che è prodotto dall’azione’ (Chiesa-Tabarroni Mon., p. 21, ad loc., dove si cita Aristotele Ps., Magna Moralia, I 35) in contrapposizione a ‘ciò che si compie attraverso un’azione’ (vd. la voce agibilis in VDL). Su queste considerazioni poggia la Def. proposta.
Nessuna att. del termine nel lat. class. e tardoant.; le prime occorrenze si hanno solo a partire dall’età mediev., soprattutto in opere di matrice aristotelico-tomistica (cfr. in proposito Mazzoni, L’Epistola a Cangrande, pp. 175-177).
L’uso dantesco dell’agg. non trova riscontri nella più antica tradizione esegetica alla Commedia.