Hapax nel lat. dantesco. Il sost. registra un’unica occorrenza in Eg. II 16, in rif. al corso del ruscello che bagna il paesaggio bucolico (cfr. alveolus in VDL). Per quanto la presenza di corsi d’acqua sia un elemento topico del locus amoenus, il termine non è distintivo del lessico bucolico: nella poesia pastorale precedente a D. si rileva una sola att. in Calp. Sic. II 66 «rorantesque favos damus et liquentia mella», ma in un’accezione diversa da quella dantesca, relativa ai favi stillanti di miele; l’uso del v. in rif. ai corsi d’acqua si ritrova invece più volte nella produzione ovidiana. Nel lat. tardoant. e mediev. le occorrenze del termine si legano soprattutto al passo biblico di Is. 45, 8 («Rorate celi desuper, et nubes pluant iustum»), spesso citato o richiamato dagli autori successivi e in testi di esegesi biblica; e ancora alla profusione di lacrime o sangue. Nella poesia bucolica posteriore a D., si registrano att. in Petrarca, Buc. XII 156 «non libera celo / brachia, sed meste rorantia lumina frontis / tollentem» (Poeti d'Italia), in rif. agli occhi bagnati di lacrime, e in Boccaccio, Bucc. XIV 179 «quis dicere rivos / argento similes mira scaturigine circum / omnia rorantes» (Poeti d’Italia), con valore più pertinente al luogo dantesco.
D. utilizza il corrispondente volgare rorare in Par. XXIV 8 (prima att.), dove il signif. di “bagnare di rugiada” è traslato in contesto fig. a indicare le ‘stille’ della sapienza, attinta dal fonte divino, con cui i beati dovrebbero aspergere D. su esortazione di Beatrice: «ponete mente a l’affezione immensa / e roratelo alquanto: voi bevete / sempre del fonte onde vien quel ch’ei pensa”» (vd. rorare in VD).Papias (s.v. rorat): rorat: distillat humore quasi ros pluit (Mirabile).
Uguccione, R 14, 6 (s.v. rarus): Item a ros roro -as, idest rorem emittere vel stillare vel aspergere ad modum roris, unde irroro -as, aspergere, infundere. Roro pro rorem emittere vel stillare neutrum est, sed pro aspergere activum est cum suis compositis, et producit hanc sillabam ro- (DaMA).
Balbi (s.v. roro) = Uguccione (Mirabile).