correctio, -onis (s.f.)

1. correzione, ammonizione (Castiglioni-Mariotti).
Mon. II i 5 (...) naturalis amor diuturnam esse derisionem non patitur, sed, (...) derisione omissa, lucem correctionis effundere mavult (...).
Mon. III iv 10 Ego autem dico quod si talia fiunt de ignorantia, correctione diligenter adhibita ignoscendum est sicut ignoscendum esset illi qui leonem in nubibus formidaret (...).
2. punizione (Tavoni De vulg.).
De vulg. I vii 5 O sine mensura clementia celestis imperii! Quis patrum tot sustineret insultus a filio? Sed exurgens non hostili scutica sed paterna et alias verberibus assueta, rebellantem filium pia correctione nec non memorabili castigavit.
De vulg. 1
Mon. 2
correctione, De vulg. I vii 5; Mon. III iv 10
correctionis, Mon. II i 5
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Il sost., derivato deverbale da corrigere, è att. nel lat. class. e tardoant. con il signif. traslato di emendatio, sia in rif. a persone ('correzione, ammonizione', vd. ThLL s.v. correctio II A 1) sia in rif. a oggetti («conversio in melius», come tecnicismo del lessico retorico; vd. ThLL s.v. correctio II A 2). Correctio vale anche mutatio (vd. ThLL s.v. correctio II B) e possiede anche un signif. proprio legato all'idea di 'raddrizzare' (vd. ThLL s.v. correctio I).

Il lat. mediev. conserva il signif. proprio e quello traslato, con particolare preferenza per l'uso del sost. a indicare l'atto di correggere (vd. es. DMLBS s.v. correctio 1 e 2). In età mediev., però, probabilmente per influsso di correptio (vd. ThLL s.v. correptio 2 c), il termine passa a indicare anche la punizione (vd. es. DMLBS s.v. correctio 2 c). D. impiega correctio nei signif. di 'correzione' e di 'punizione'.

Il sost. non è registrato dai principali lessicografi mediev.; compare, però, in Firminus Verris (s.v. corrigo) come sinon. di «emendatio, castigatio».

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Voce corrispondente nelle opere volgari di Dante:
correzione, vd. ED (F. Salsano).
Latino classico e tardoantico:
il sost. nel lat. class. possiede differenti sfumature semantiche (vd. Nota); in particolare è ampiamente att. in lat. con il signif. di emendatio riferito alle persone e, dunque, di conversio admonitio (vd. ThLL s.v. correctio II A), di 'correzione'.
Latino medievale:
la parola è ampiamente att. anche nel lat. mediev., dove conserva il signif. di 'correzione'. Rispetto all'uso class. e tardoant. del vocabolo, però, si osserva che in età mediev. questo assume anche il signif. di 'punizione' (vd. Nota).
Lessicografi medievali:
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Commentatori danteschi:
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Autore: Federica Favero.
Data redazione: 18.01.2022.