prepes, -etis (agg.)

1. veloce, rapido (Castiglioni-Mariotti).
Eg. IV 1 Velleribus Colchis prepes detectus Eous / alipedesque alii pulcrum Titana ferebant.

Eg. 1

prepes, Eg. IV 1
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Hapax nel lat. dantesco, collocato entro l’immagine astronomica che apre Eg. IV. Composto di prae e peto (con esito di nome-radice nel secondo membro), è att. fin dal lat. arcaico negli Annali di Ennio e registra varie occorrenze nel lat. successivo, soprattutto di ambito poetico. Significative in relazione all’uso dantesco sono quelle di Verg. Aen. V 254, in cui l’agg. è riferito all’aquila, detta «Iovis armiger», e di Ov. Met. IV 714 «Iovis praepes» (MqDq); Fast. VI 196 «magni praepes adunca Iovis» (MqDq), dove il termine è utilizzato con valore di sost. entro la perifrasi che designa la stessa aquila; ma vd. anche Met. V 257 «Medusaei ... praepetis ungula» (MqDq), in cui ricorre ancora come sost. a indicare Pegaso.

L’uso dantesco del composto quale attributo di Eoo potrebbe configurarsi come «studiata variatio del "volucres" ovidiano» (Petoletti Eg., p. 601), dato che D. modella la sua descrizione del carro del Sole su Met. II, 153-55 «Interea volucres Pyrois et Eous et Aethon, / Solis equi, quartusque Phlegon hinnitibus auras / flammiferis implent pedibusque repagula pulsant» (MqDq), facendo però avanzare Eoo in prima posizione. La ‘precedenza’ riservata al «prepes Eous» trova riscontro nella def. che dell’agg. danno i lessicografi mediev., in partic. Papias («precursor, velox, precurrens») e Uguccione (P 73, 27 «prepeto -is, pre aliis petere, unde hic et hec prepes -tis»), di cui Dante potrebbe aver risentito. Significativa la sua applicazione a uno dei cavalli del sole, essendo stato sottolineato come il termine, legato in origine al lessico augurale, «conservi chiaramente il senso di volare» (Colonna, Composti nominali, p. 865; e vd. alipes in VDL). Al riguardo cfr. anche la descrizione del carro del sole in Conv. IV xxiii 14 (su cui Ghisalberti, La quadriga; Fioravanti Conv., ad loc.).

Il termine non è proprio del lessico bucolico: prima di D. si trova impiegato solo da Metello di Tegernsee; nella bucolica successiva, da Checco di Meletto Rossi, Eg. II 1 «Non tam prepetibus captabant ethera pennis / gnosia» (Poeti d’Italia). Tra le att. quattrocentesche si segnalano: Basinio da Parma, Astr. I 288 «praepes ad auras / Pegasus extendit Persaeis notus habenis» (Poeti d’Italia); Poliziano, Ilias V 404 «densa extra agmina praepes / comprensam educit par vento cursibus Iris» (Poeti d’Italia). Sull’uso dantesco di questo composto, anche in relazione agli altri composti nominali delle Egloge, cfr. Dadà, Sui composti nominali, pp. 35-36.

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Voce corrispondente nelle opere volgari di Dante:
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Latino classico e tardoantico:
varie att., prevalentemente di ambito poetico (cfr. ThLL s.v. praepes II). Tra le più significative in relazione all’uso dantesco: Enn. Ann. 86 ex alto longe pulcerrima praepes / laeva volavit avis (MqDq); Verg. Aen. V 254 praepes ab Ida / sublimem pedibus rapuit Iovis armiger uncis (MqDq); Ov. Met. IV 714 utque Iovis praepes, vacuo cum vidit in arvo / praebentem Phoebo liventia terga draconem (MqDq); V 257 Fama novi fontis nostras pervenit ad aures, / dura Medusaei quem praepetis ungula rupit (MqDq); Stat. Theb. VI 298 neque enim generosior umquam / alipedum conlata acies, ceu praepete cursu / confligant densae volucres (MqDq).
Latino medievale:
rare att.; in ambito bucolico, cfr. Metello di Tegernsee, Quirin. V 56 Illa fuga prepes se iecit in infima preceps (DaMA).
Lessicografi medievali:

Papias (s.v. prepes): prepes: precursor, velox, precurrens; prepes qui et que in altum volat. Hic et hec prepes, prepetis (Mirabile).
Uguccione, P 73, 27 (s.v. peto): prepeto -is, pre aliis petere, unde hic et hec prepes -tis: prepetes dicuntur quedam aves; 31: Item prepes dicitur velox, quia petit anteriora, sed proprie prepes id dicitur quod pre pedibus habet aliam velocitatem, ut avis que pre pedibus habet velocitatem alarum, et tunc componitur a pre et pes -dis (DaMA).
Balbi (s.v. prepes) = Uguccione (Mirabile).

Commentatori danteschi:
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Autore: Veronica Dadà.
Data redazione: 20.06.2022.