De vulg. 1
Ep. 4
Mon. 9
Questio 1
bonitas, Mon. I iii 10; I vi 1
bonitate, Ep. VI 2; XIII 52; Mon. II vi 1
bonitatem, Ep. V 17; XIII 61; Mon. I vi 1; I viii 1; III iv 15
bonitatis, De vulg. II vi 3; Mon. I viii 2; II ii 2; III xvi 15; Questio 46
divina bonitas: Ep. XIII 61; Mon. I viii 1; I viii 2; III iv 15
Prima Bonitas: Mon. I iii 10
Il sost. bonitas è abbondantemente att. nel lat. class. e mediev. (vd. Corrispondenze).
L’espressione prima bonitas che compare in Mon. I iii 10, rimanda al linguaggio neoplatonico, e indica Dio. Bonitas designa Dio anche in altri luoghi di Mon., in particolare Mon. I viii 1, I viii 2 e II ii 2 (cfr. Chiesa-Tabarroni Mon. I iii 10, p. 21 n. ad loc.).
Baglio Ep. V 17, p. 118-119, n. ad loc. sottolinea come il sintagma bonitatem redoleat è affine ad altre espressioni tipiche del linguaggio trattatistico ed epistolare (es. Bene da Firenze, Candelabrum V 19, 6 «humilitatem sonent, obsequium spondeant, redoleant caritatem» e Guido Faba, Ep. «sua virtute redolet»).
La terna di sostantivi legati a divina in Ep. XIII 61 – bonitas, sapientia, virtus – risultano attributi della Trinità anche in Conv. II v 8 («[la] potenza somma del» Padre (…); la somma sapienza del Figlio (…); la somma e ferventissima caritade dello Spirito Santo»), in Inf. I 104 («sapienza, amore e virtute ») e in Inf. III 5-6 («la divina podestate, / la somma sapienza e 'l primo amore ») (cfr. Azzetta Ep. XIII 61, p. 385, n. ad loc.).
Nella produzione volgare di D., inoltre, il termine compare con le medesime accezioni rilevate a proposito delle opere lat.; si segnala in particolare la presenza dei nessi divina e prima bontade in numerosi passi di Conv. (vd. bontà in ED).
il sost. è ampiamente att. nel lat. class., sebbene il ThLL (s.v. bonitas) lo segnali come vox rara prima di Cic. Possiede in primo luogo un valore morale, indicando la «benignitas, comitas, pietas, sanctitas» (vd. ThLL s.v. bonitas 1); il concetto può anche essere applicato alle cose a indicarne il valore (vd. ThLL s.v. bonitas 2 b). Questi usi si ritrovano anche in D.
il termine è att. in abbondanza nel lat. mediev., ove mantiene essenzialmente i signif. che possedeva nel lat. class. Interessante notare è il fatto che l’espressione Prima Bonitas a indicare Dio, secondo un linguaggio neoplatonico, sembra comparire nel lat. mediev. a partire dall’età scolastica. Vd. es.: Guglielmo d’Auxerre, Summa, III x 4 Prius igitur investigandum quid bonum et quid bonitas, et utrum omnia dicantur bona a prima bonitate que Deus est (LLT); Tommaso d’Aquino, Quaest. Disp. de verit., q. 1, a. 8, sed contra 2 omnis bonitas creata, est a prima bonitate increata, quae est Deus (LLT).