prefretus, -a, -um (agg.)

1. sostenuto (Chiesa-Tabarroni Mon.), confidente (QuaglioniMon.).
Mon. II i 8 Igitur, fiducie prenotate innixus et testimonio rationis et auctoritatis prefretus, ad secundam questionem dirimendam ingredior.
Mon. 1
prefretus, Mon. II i 8
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Hapax dantesco assoluto. A quanto sembra, il vocabolo è un hapax assoluto, poiché non se ne rinvengono att. né in lat. class., né in quello mediev. (dove ci sono invece rarissime att. di perfretus), né nei maggiori dizionari di lingua lat. class. o mediev. È perciò possibile che le varianti presenti nella tradizione derivino dal tentativo di ricondurre il termine a un vocabolo più usuale – magari sulla base di un’abbreviazione. Nel campo Definizione riportiamo le traduzioni di Chiesa-Tabarroni Mon. (“sostenuto da”) e Quaglioni Mon. (“confidente ne-”) ad loc., poiché Nardi Mon. ad loc. utilizza una perifrasi; tali traduzioni peraltro non attribuiscono al pre- un valore rafforzativo (spesso non estraneo a tale preverbio), che potrebbe essere preso in considerazione.
Mon. II i 8: prefretus] prefretus B, E, F, H, P, Ph, T, U, Z et edd., perfecte A, prefectus C, G, M, N, R, S, Y, profectus D, fretus K, prefertur L, prefetus V
Voce corrispondente nelle opere volgari di Dante:
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Latino classico e tardoantico:
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Latino medievale:
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Lessicografi medievali:
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Commentatori danteschi:
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Autore: Riccardo Macchioro.
Data redazione: 20.05.2019.