Eg. 1
Hapax nel lat. dantesco, l’agg. ricorre in Eg. IV 37 nella iunctura «tremulis labris», in rif. alle tremanti labbra di Melibeo che si accingono a intonare, con l’accompagnamento della fistula, il carme bucolico di Mopso (cfr. fistula, labrum in VDL).
L’agg. ricorreva nella medesima iunctura in Calp. Ecl. V 4, «dove è notevole [...] la presenza di un vecchio e di un giovane, anche se, a differenza di quanto si verifica in Dante, le labbra tremanti sono quelle del più anziano» (Petoletti Eg. p. 612). Il termine è comunque ampiamente diffuso nel lat. class. e mediev., tanto in rif. a parti del corpo che tremano per il freddo, per la paura etc. (es. Ov. Ars. II 330; Met. V 103; X 414; Marco Valerio, Buc. III 54; Teodolfo d’Orléans, Carm.), quanto in relazione a un suono o un canto che risulti incerto e tremolante (es. Verg. Aen. VII 395; Hor. Carm. IV 13, 5).
L’agg. è ripreso nella stessa iunctura dantesca da Giovanni del Virgilio, Eg. Muss. 231 «Ne trepida, tremulis video te sistere labris, / nam bonus est, ne quem derideat Alfesibeus» (DaMA). Si può infine instaurare un parallelo con il volgare della Commedia, nella nota formulazione di Inf. V 136 «la bocca mi basciò tutto tremante», riferita a Paolo Malatesta e all’erompere della sua passione amorosa per Francesca da Rimini (cfr. tremare in ED).
Isid. Diff. 555: Inter tremulum et trementem. Tremulus est natura, tremens tempore (CC).
Papias (s.v. tremulus): Tremulus naturae, tremens temporis. Tremulus: contortus, micans (Mirabile).
Uguccione, T 160, 2 (s.v. tremo): Item a tremo tremulus -a -um, unde tremulo -as, idest tremere vel trepidare (DaMA).
Balbi (s.v. tremulus) = Uguccione (Mirabile).
Pietro Alighieri (3) ad Par. XXX 16-33: sicut sol magis tremulus, idest vibrans ut est in mane, ut dicit iste auctor supra in Purgatorio (DDP).
Guido da Pisa ad Inf. XXX 31-45: Cui illa verecunda tandem, facie et verbis tremulis, sic respondit: «Amo, heu misera, Ci[n]naram patrem meum» (DDP).
Benvenuto da Imola ad Purg. XXIV 31-33: Vinum mentem mutat, furorem gignit, cadit in coenum, secreta revelat; hinc pallor et genae pendulae, ulcera oculorum, tremulae manus effundentes plena vasa (DDP).
Benvenuto da Imola ad Purg. XXXIII 25-30: senza intero suono, idest, cum tremula voce (DDP).