politizo, -avi, -atum, -are (v.)

1. esercitare il potere (Chiesa-Tabarroni Mon.).
Mon. I xii 9 Genus humanum solum imperante Monarcha sui et non alterius gratia est: tunc enim solum politie diriguntur oblique - democratie scilicet, oligarchie atque tyrampnides - que in servitutem cogunt genus humanum, ut patet discurrenti per omnes, et politizant reges, aristocratici quos optimates vocant, et populi libertatis zelatores; quia cum Monarcha maxime diligat homines, ut iam tactum est, vult omnes homines bonos fieri, quod esse non potest apud oblique politizantes.
Mon. 2
politizant, Mon. I xii 9
politizantes, Mon. I xii 9
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Grecismo e hapax nel lat. dantesco. Il v. non è att. in lat. class., né in alcun dizionario, né nel ThLL; alla voce Def. optiamo per la traduzione di Chiesa-Tabarroni Mon. L’ascendenza aristotelica del vocabolo è indubbia; politizo è entrato in lat. mediev. con la traduzione della Politica di Guglielmo di Moerbeke (vd. Nardi, Note, pp. 104-6), in un tipo di formazione verbale comunque assai produttivo in quel contesto culturale e in D. stesso (soprattutto nel libro II del De Vulg.; cfr. Quaglioni Mon., comm. ad loc. per ess. e bibliografia precedente). Una trentina di occorrenze sono infatti nella traduzione della Politica ad opera di Moerbeke: il vocabolo greco tradotto è sempre πολιτεύομαι, una volta in composizione (συμπολιτεύομαι diventa simul politizare) e una in derivazione (ἀπολίτευτα è reso con non politizatae; in un passo – VIII 1, Bekker 1337a – i testi critici leggono παιδεύεσθαι, ma nei codici la lezione è πολιτεύεσθαι, e si deve presumere che la stessa variante si trovasse anche in corrispondenza di VIII 8, Bekker 1340b). Dalla versione di Moerbeke politizo passa poi nei commenti alla Politica (cfr. Pietro d’Alvernia in Corrispondenze). Moerbeke ammette anche un altro uso del termine, simile ma non identico, nella traduzione del Commento di Proclo a Platone: qui il senso è sempre quello di 'indirizzare l’ordine delle cose', ma non in accezione strettamente politica. Per Gerson, invece, il vocabolo significa 'trattare della forma del governo' (una decina di luoghi), piuttosto che esercitarla. In ogni caso è termine di stretto utilizzo tecnico, che come tale ha destato confusione nei copisti non specialisti generando una ridda di varianti.

Nella forma dantesca oblique politizantes si può riconoscere la possibilità di utilizzare il termine come vox media, laddove nell’occorrenza precedente il fatto che il soggetto siano reges, optimates e libertatis populi zelatores (ossia, in parole dantesche, coloro che esercitano le forme di governo rette) basta da solo a qualificare l’atto di politizare come positivo: cfr. Chiesa-Tabarroni Mon. ad loc., anche per l’esclusione della necessità di aggiungere un avv. positivo alla traduzione nel primo caso. Quest’ultimo era invece il suggerimento interpretativo di Nardi Mon., seguito da Quaglioni Mon. ad loc. («governano rettamente»).

Mon. I xii 9: politizant] politizant B, C, D, E, F, G, H, K, L, N, Ph, Q, R, U, V, Y, Z et edd., politizat A, aristocratici M, polytiçatur P, conpolitiçeat S, politizantur T
Voce corrispondente nelle opere volgari di Dante:
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Latino classico e tardoantico:
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Latino medievale:
Aristotele, Polit. (trad. Moerbeke), IV 6 (Bekker 1292b) quando quidem igitur quod agricultivum et quod possidet mediocrem substantiam fuerint dominans politiae, politizant secundum leges (ALD); Proclo, Exp. (tr. Moerbeke) VI 137C4-6 si autem non est providentia, nichil habebit bene, et tota et partes politizabunt prave (LLT); Aristotele ps.Ep. Alex. (tr. anon.) Bekker 1420a hiis quidem qui in democratia politizant relatio de omnibus negotiis ad populum est (ALD); Bekker 1420b Videre autem est omnes grecorum optime politizantes ratiocinationi primum quam operibus applicatos (ALD); Pietro d’AlverniaComm. in Polit., VI v 1006 In prima parte dicit, quod Carthaginenses bene politizantes acquisiverunt amicitiam populi (LLT); Marsilio da PadovaDef. (fontes iuris 7, I 13) Et tunc subinfert: totque multitudine esse eos in politemate, insolentes scilicet seu non curantes civiliter vivere, ut sint valentiores hiis omnibus, videlicet politizare volentibus, unum impossibilium est (MGH, sic).
Lessicografi medievali:
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Commentatori danteschi:
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Autore: Riccardo Macchioro.
Data redazione: 15.07.2019.