semilatius, -i (agg.)

1. semi-italiano (Tavoni De vulg.).
De vulg. I xix 1 Et sicut illud cremonense ac illud lombardum et tertium semilatium dicitur, sic istud, quod totius Ytalie est, latium vulgare vocatur. Hoc enim usi sunt doctores illustres qui lingua vulgari poetati sunt in Ytalia, ut Siculi, Apuli,Tusci, Romandioli, Lombardi et utriusque Marchie viri.
De vulg. 1
semilatium, De vulg. I xix 1
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Hapax dantesco assoluto. Si tratta di un composto di semi-, prefisso di origine greca, e latius, che significa ‘italiano’, vd. latius in VDL e cfr. Uguccione, H 13, 9 (s.v. hemis): «Item ab hemis, subtracta aspiratione et pro ea posita s, dicitur apud Latinos hic et hec et hoc semis indeclinabile, idest dimidius -a -um» (DaMA).

Il vulgare semilatium è il volgare «quod sit totius sinistre Ytalie proprium» che, con il suo speculare dell’Italia di destra, costituisce il penultimo passo che porta a dimostrare l’esistenza del vulgare latium, cioè comune a tutta la penisola (vd. latius e le voci correlate LatiumLatialis, Latinilatinus in VDL e la voce latino in ED; su questa famiglia linguistica cfr. da ultimo Vagnoni, Spigolature, pp. 257-262). Per quanto il procedimento della reductio ad unum sia chiaramente astratto, è empirica la divisione dell’Italia lungo il crinale dell’Appennino tosco-emiliano-romagnolo: il volgare proprio della parte sinistra dell’Italia sarà l’insieme dato dai volgari settentrionali, distinti da quelli centro-meridionali (vd. Tavoni De vulg., pp. 1357-1358); oppure corrisponderà all’aspetto complessivo di varie scriptae del corridoio adriatico, opposte a quelle del corridoio tirrenico, con riferimento ai flussi di poesia lirica volgare dal Sud alla Toscana e all’Italia settentrionale (vd. Tesi, Lingua, pp. 173-224).

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Voce corrispondente nelle opere volgari di Dante:
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Latino classico e tardoantico:
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Latino medievale:
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Lessicografi medievali:
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Commentatori danteschi:
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Autore: Giulia Pedonese.
Data redazione: 17.07.2020.
Data ultima revisione: 19.05.2021.