conticentia, -e (s.f.)

1. silenzio (Frugoni Ep.). 
Ep. III 3 Hoc etenim, cum cognitum, quam acceptum quamque gratum extiterit, absque importuna diminutione verba non caperent: ideo, causa conticentie huius inspecta, ipse quod non exprimitur metiaris.
Ep. 1
conticentie, Ep. III 3
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Hapax dantesco assoluto, deverbale da conticeo, probabilmente coniato per analogia con i sost. classici obticentia e reticentia da obticeo e reticeo. Il v. conticeo è ampiamente att. con il signif. di ‘tacere, passare sotto silenzio’ (cfr. ThLL s.v. conticeo), da cui il valore di ‘reticenza, silenzio’ del sost. derivato, come interpretano concordemente gli editori (oltre a Frugoni, optano per silenzio Fraticelli Ep., Lokaj Ep.; traducono con reticenza Monti Ep., Jacomuzzi Ep., Pastore Stocchi Ep., Baglio Ep.; mentre Villa Ep. con riserbo). Sul lemma cfr. AlbaneseNel cantiere, p. 26 e VagnoniSperimentalismo.

Per altre neoformazioni nominali nelle Epistole, cfr. anche scatescentia e sinistratio in VDL.

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Voce corrispondente nelle opere volgari di Dante:
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Latino classico e tardoantico:

 

Latino medievale:
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Lessicografi medievali:
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Commentatori danteschi:
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Autore: Elena Vagnoni.
Data redazione: 22.05.2021.