sinitrationis, Ep. IX 5
Hapax dantesco assoluto. Deaggettivale da sinister, -t(e)ra, -t(e)rum, più remota la possibilità di derivazione dal raro v. sinistro, -are di conio medievale (cfr. Du Cange s.v. sinistrare e DMLBS s.v. sinistrare). Il signif. del sost. sinistratio di ‘evento sfavorevole e avverso’, come è stato interpretato da tutti gli editori (cfr. Torri Ep. e Baglio Ep.: «avversità»; Monti Ep.: «infortunio»; Jacomuzzi Ep.: «disgrazia»; Pastore Stocchi Ep.: «calamità»; Villa Ep.: «sciagura»), scaturisce dal valore fig. negativo di «adversus, inimicus, noxius, infelix» dell’agg. sinister, che è impiegato con questa specifica accezione anche dallo stesso D. (vd. la voce sinister in VDL; cfr. Forcellini s.v. sinister II; DMLBS s.v. sinister 3-5). Secondo Monti Ep., p. 237 il sost. sinistratio indica una «disgrazia, sinistro caso di natura politica». La Contessa di Battifolle sta chiedendo alla moglie dell’imperatore di essere posta sotto la sua protezione per essere al sicuro dall’assalto di ogni avversità, che può intendersi anche nel senso più specifico di disgrazia politica, come già suggeriva Monti. Contribuisce inoltre all’accezione negativa del sost. anche una lunga tradizione, che affonda le radici nella classicità e si intensifica poi con la letteratura cristiana, che interpreta la sinistra come mano del male e dell’ira di Dio. Sul lemma cfr. Albanese, Nel cantiere, p. 26 e Vagnoni, Sperimentalismo.
Per altre neoformazioni nominali nelle Epistole, cfr. anche conticentia e scatescentia in VDL.