Pyrene, -es (s.f.)

1. i Pirenei (Conte).
Ep. VI 12 An septi vallo ridiculo cuiquam defensioni confiditis? O male concordes! o mira cupidine obcecati! Quid vallo sepsisse, quid propugnaculis et pinnis urbem armasse iuvabit, cum advolaverit aquila in auro terribilis, que nunc Pirenen [Pyrenen V], nunc Caucason, nunc Athlanta supervolans, militie celi magis confortata sufflamine, vasta maria quondam transvolando despexit? quid, cum adfore stupescetis, miserrimi hominum, delirantis Hesperie domitorem?
Ep. 1
Pyrenen, Ep. VI 12
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Hapax nel lat. dantesco. L'oronimo, dal greco Πυρήνη, indica i monti Pirenei. La forma att. in epoca class. per indicare la catena montuosa prevedeva l’unione del sost. mons e dell’agg. Pyranaeus (geonimo + agg.: Pyrenaei montes), che ricorre nei geografi (ad es. Plin. II 244; III 30; IV 105; XVI 71; XXXI 3; Mela II 81; III 21) ed è ampiamente att. in prosa (ad es. Caes. Gall. I 1, 7; Liv. XXI 26; XXI 60). D. recupera invece la poetica forma Pyrene, -es, dalla leggendaria Pirene, figlia di Bebricio re di Spagna, che, amata da Ercole, fu sepolta tra i monti che dal suo nome furono chiamati Pirenei. La forma Pyrene, diffusamente att. nella poesia class. e tardoant., è autorizzata in epoca mediev. dai lessicografi, come dimostra la testimonianza di Uguccione (vd. Corrispondenze). Una ricerca di Pyrene condotta nelle banche dati online oggi disponibili, limitata al periodo antico fino al II sec. compreso, ha restituito esclusivamente occorrenze dell'oronimo in ambito poetico. 

In Ep. VI 12 le tre catene montuose citate, i Pirenei in Europa, il Caucaso in Asia e l’Atlante in Africa («nunc Pirenen, nunc Caucason, nunc Athlanta»), indicano i punti estremi dei tre continenti su cui si estese il dominio di Roma. Per i tre oronimi D. utilizza la desinenza greca dell’accusativo, att. nelle auctoritates da lui compulsate e in epoca mediev. autorizzate dai grammatici, sui cui cfr. GianolaIl greco di Dante, cui si rinvia per l'utilizzo da parte di D. di desinenze greche, e vd. in particolare pp. 91-93 per i nomi femminili di derivazione greca della prima declinazione, come Pyrene. Sull'analisi del passo di Ep. VI 12 e degli oronimi che vi ricorrono, cfr. anche le voci Caucasus e Athlas in VDL e in ultimo Vagnoni, Spigolature, pp. 262-265.

La forma grafica tràdita da V (f. 57v) è quella classica Pyrenen (corretta sotto il profilo etimologico con la forma greca Πυρήνη), mentre la forma Pirenen, a testo in tutte le edizioni, dall’editio princeps di Torri fino alla più recente edizione di Grévin nel 2023 (ma cfr. Petoletti, Prospettive filologiche, p. 73, che ha ultimamente proposto di ripristinare la forma ortografica Pyrenen della lezione tràdita), pur coincidendo con la variante grafica mediolatina originatasi per effetto della diffusa semplificazione ortografica tra y e i, att. anche in Uguccione, non consente la necessaria disambiguazione con l'omografo class. Pirene, -es, che indica una fonte sulla cittadella di Corinto, sacra alle Muse.
 
Voce corrispondente nelle opere volgari di Dante:
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Latino classico e tardoantico:
att. in poesia (cfr. Forcellini Onom. s.v. Pyrene), vd. ad es. Tib. I 7, 9 Non sine me est tibi partus honos: Tarbella Pyrene / testis et Oceani litora Santonici (MqDq); Lucan. I 689 Nunc desuper Alpis / nubiferae colles atque aeriam Pyrenen / abripimur (MqDq); Sil. I 487 Longum in Dardanios fines iter atque nivalem / Pyrenen Alpesque tibi mea dextera donat (MqDq); Ven. Fort. Carm. VI 1, 113 Per hiemes validasque nives Alpenque Pyrenen / perque truces populos vecta est duce rege sereno / externis regina toris (MqDq).
Latino medievale:
poco att., vd. ad es. Ermenrico di EllwangenEp. ad Grimaldum, v. 10, Alpibus ex boreis Appenninus capit ortum, / limite qui recto terram secat Ausonidarum, / in freta Sicaniae porrectas terminat oras. / Pirenes sequitur mons; post hunc Celtica tellus, / Herydani fontis contingens rauca fluenta / (Hic clare Phoetonta suum luxere sorores) (MGH).
Lessicografi medievali:
Uguccione, P 92, 33 (s.v. pir): Item a pir hic Pireneus vel hec Pirene -es, mons Yspanie altissimus (DaMA).
Commentatori danteschi:
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Autore: Elena Vagnoni.
Data redazione: 02.05.2023.
Data ultima revisione: 08.06.2023.