curriger, -a, -um (agg.)

1. che porta il carro (Albanese Eg.).
Eg. IV 4 Orbita, qua primum flecti de culmine cepit, / currigerum canthum libratim quemque tenebat;

Eg. 1

currigerum, Eg. IV 4
-

Hapax dantesco assoluto, neoformazione da currus e gero; composto nominale della tipologia sost. + verbo con esito di agg., privo di att. nel lat. class. e mediev. ma modellato sui composti in -ger diffusi fin dalla latinità class. e particolarmente prolifici nel mediolatino (cfr. Arens, -fer and -ger per la poesia classica; Stotz II § 143 per gli esiti mediolatini, che non includono però curriger). Per ciò che riguarda il primo membro, il composto si presenta come variatio rispetto alle forme currifer e carriger, att. in ambito mediolatino e registrate da Du Cange s.v. currifer e carriger, nel medesimo signif. di «carri ductor».

Nel lat. dantesco, l’agg. è utilizzato entro la metafora astronomica che apre Eg. IV e inserito nella iunctura «currigerum canthum» a indicare la ‘ruota che conduce il carro’, il quale si trova in perfetto equilibrio sull’orbita nell’ora solare del mezzogiorno. Il termine afferisce a un registro stilistico alto ed è reso ulteriormente incisivo dalla collocazione in incipit di verso (favorita dalla struttura coriambica di simili composti: cfr. Perret, La forme des composés) e dal nesso allitterante rispetto al sostantivo canthum cui si riferisce (vd. canthus in VDL). La ricercatezza e l'unicità del termine hanno fatto sì che esso fosse frainteso e banalizzato da vari copisti dei mss. delle Egloge, i quali hanno dato luogo alle lezioni erronee crurigerum (O), currigenun (L1 K), currigenum (S P).

L’uso di questo agg. risponde alla predilezione dantesca per simili composti, che trovano spazio soprattutto nella poesia lat. delle Egloge: cfr. alipes, astricola, circumfluus, longevus, prepes, soporifer, vatificus, virgifer in VDL. Per un’analisi puntuale dei nove composti nominali delle Egloge dantesche cfr. Dadà, Sui composti nominali (p. 37 per curriger). Quanto ai composti in -ger, significativo nel lat. dantesco è anche claviger, che D. utilizza in Mon. III i 5 in rif. a San Pietro («quem Petri successorem intelligo, qui vere claviger est regni celorum»): vd. claviger in VDL.

L’agg. curriger non registra att. nel lat. successivo a D.

currigerum] currigerum E L V, crurigerum O, currigenun L1 K, currigenum S P
Voce corrispondente nelle opere volgari di Dante:
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Latino classico e tardoantico:
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Latino medievale:
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Lessicografi medievali:
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Commentatori danteschi:
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Autore: Veronica Dadà.
Data redazione: 15.05.2021.
Data ultima revisione: 18.01.2022.