eligo, -egi, -ectum, -ere (v.)

1. scegliere, eleggere (Castiglioni-Mariotti).
Ep. XI 5 Piget, heu!, non minus quam plagam lamentabilem cernere, quod heresium, impietatis fautores, Iudei, Saraceni et gentes, sabbata nostra rident, et, ut fertur, conclamant: «Ubi est Deus eorum?»; et quod forsan suis insidiis apostate Potestates contra defensantes Angelos hoc adscribunt; et, quod horribilius est, quod astronomi quidam et crude prophetantes necessarium asserunt quod, male usi libertate arbitrii, eligere maluistis.
Mon. III xvi 13 Quod si ita est, solus eligit Deus, solus ipse confirmat, cum superiorem non habeat.
Ep. 1
Mon. 1
eligere, Ep. XI 15
eligit, Mon. III xvi 13
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Il v., derivato da legere con l'aggiunta di ex, è att. già nel lat. class. con il signif. principale di compiere un atto fisico per «ex loco vel ex multitudine quadam legere, demere, carpere, vellere» (vd. ThLL s.v. eligo I); il v., poi, è impiegato anche in senso traslato a indicare l'atto di scegliere qualcuno o qualcosa da una moltitudine (vd. ThLL s.v. eligo II) e, quindi, 'eleggere' in senso proprio (vd. ThLL s.v. eligo II 2 a) e in senso cristiano (con rif. all'elezione divina, vd. ThLL s.v. eligo II 2 d). I signif. individuati sono conservati anche dal lat. mediev. (vd. es. DMLBS s.v. eligere).

D. utilizza, nella propria produzione lat., il v. nel signif. traslato di 'scegliere' e di 'eleggere' in quanto atto compiuto da Dio. Nelle opere volgari è att. il v. eleggere, impiegato nella maggioranza delle sue occorrenze con il signif. di 'scegliere'; in un unico caso (Conv. IV iii 6), però, ricorre con il «comune significato di "nominare", "elevare a un'alta carica"» (vd. eleggere in ED). Nelle opere lat. di D., inoltre, è att. anche il sost. derivato da eligereelector.
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Voce corrispondente nelle opere volgari di Dante:
eleggere, vd. ED.
Latino classico e tardoantico:
il v. è ampiamente att. a partire dal lat. class. con differenti sfumature semantiche (vd. Nota). Si sottolinea, perché ricorrente in D., l'impiego del v. a indicare l'atto di «aliquid ex pluribus exquirere» (vd. ThLL s.v. eligo II). Egualmente corrispondente all'uso che si osserva in D. è l'utilizzo di eligere, in ambito cristiano, a proposito di coloro che vengono scelti da Dio, specialmente per ricoprire una carica (vd. ThLL s.v. eligo II 2 d): es. TertApol. XXXIII 1 Sed quid ego amplius de religione atque pietate Christiana in imperatore? Quem necesse est suspiciamus ut eum quem Dominus noster elegit, ut merito dixerim: Noster est magis Caesar, a nostro Deo constitutus (CC).
Latino medievale:
il v. è ampiamente att. anche nel lat. mediev., dove conserva i signif. che possedeva nel lat. class. e tardoant. (vd. Nota).
Lessicografi medievali:
Papias (s.v. elegere): Elegere: de multis extrahere, praeponere (Mirabile).
Uguccione
, L 42, 45 (s.v. lego): eligo -is, excerpere, quasi extra alia aliquid legere, unde dicitur aliquis electus in episcopum qui, nondum consecratus, ex aliis iam excerptus est (…) (DaMA).
Balbi (s.v. eligo) = Uguccione (Mirabile).
Commentatori danteschi:
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Autore: Federica Favero.
Data redazione: 17.01.2022.