papatum, Mon. III xii 6
papatus, Mon. III xii 10
Papatus non è att. nel lat. class. (e dunque non se ne fa menzione nel ThLL e nei dizionari di lat. class.), e nemmeno nel lat. tardoantico e altomedievale. Rarissime, sporadicissime occorrenze si rinvengono solo alla fine del sec. VIII, ma è solo a partire dal sec. XI che il vocabolo viene usato con una certa regolarità (senza dubbio anche in ragione dei profondi cambiamenti che interessarono l'istituzione a questa altezza cronologica). Da questo momento, papatus conosce una vasta diffusione in lat. mediev., ove identifica correntemente la carica, l’ufficio, la dignità del pontefice, oltre che, in senso concreto, il periodo di regno di un singolo papa; questo è anzi di gran lunga il caso più frequente (si vedano le Corrispondenze, dove solo una limitatissima scelta è proposta, esclusivamente a titolo esemplificativo).
Nella Mon., invece, il termine è utilizzato al di fuori di un contesto cronachistico o annalistico, ossia in un impianto teorico di riflessione politica-ecclesiologica dove si parla della dignità dell’ufficio in modo universale. Ma non è l’unica differenza: se nelle altre occorrenze il vocabolo designa la carica o la dignità papale, nella Mon. esso indica la funzione. In D., questo valore viene utilizzato all’interno di un discorso di natura logica sulle relazioni tra le due dignità supreme: per la concezione di papatus sottesa al passo (così come per le traduzioni precedenti) vd. Quaglioni Mon., n. ad loc. (ove definisce papatus e imperiatus “dignità potestative”). Il vocabolo è utilizzato da D. solo in questi due luoghi, sempre in correlazione con imperiatus (che, a differenza di papatus, è vocabolo assolutamente raro). La correlazione tra papatus e imperiatus non risulta altrimenti att. in lat. mediev.; il semplice papatus è largamente presente nei commenti lat. alla Commedia, nelle interpretazioni dei numerosi luoghi danteschi che coinvolgono i papi medievali.
L’impiego del termine all'interno di un impianto teorico di riflessione politica-ecclesiologica è molto raro, e per lo più posteriore a D., sebbene in un analogo contesto di analisi sui poteri del mondo: vd. ad es. Corrado di Megenberg, Yconomica, II iii 8, «Secundo sic: Potestas imperatoris sic a pape potestate distinguitur, quod neutra in alteram reducitur, quia sicut papatus immediate a deo est, sic eciam imperium a solo deo habetur» (MGH); Giovanni Wyclif, Cruciata, 1 «et illa ablata suum causatum tollitur, videtur, quod ablata hac monstruosa conveccione temporalis dominii et honoris a papatus officio ista dissensio sedaretur» (LLT); Id. Sermones, IV 19 «Et in isto monstruoso dominio diabolus ad tantum intricavit ecclesiam quod nescit quomodo aliquis papa remittere posset alicui iniuriam qui auferret a papatu additamenta cesaria, licet videantur esse contraria legi Dei» (LLT); Giovanni Gerson, Tract. dupl. stat., I 2 «tamquam ecclesiasticum regimen desinere posset esse monarchicum, et in aliam politiae speciem, ut in aristocratiam aut in timocratiam verteretur; quamvis papatus has politiarum species non excludat sed assumat» (LLT).