preopto, -avi, -atum, -are (v.)

1. desiderare moltissimo (Frugoni Ep.), attendere da tempo.
Ep. VII 5 Cumque tu, Cesaris et Augusti successor, Apennini iuga transiliens veneranda signa Tarpeia retulisti, protinus longa substiterunt suspiria lacrimarumque diluvia desierunt; et, ceu Titan, preoptatus exoriens, nova spes Latio seculi melioris effulsit.
Ep. 1

preoptatus, Ep. VII 5

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Hapax nel lat. dantesco, att. solo in Ep. VII 5. Composto del v. opto + prefisso pr(a)e-, ricorre nel lat. class. con il primo significato di ‘preferire’, ‘fare una scelta tra due o più possibilità’; nel lat. tardoant. si sviluppa l’accezione di «(vehementer) desiderare, cupere» (ThLL s.v. praeopto II). Con questo secondo signif. gli editori traducono il participio-aggettivo preoptatus impiegato in Ep. VII 5 in rif. al Sole che sorge, Titan exoriens, epiteto con cui D. designa nelle Epistole l’imperatore Enrico VII (vd. Titan in VDL). Nel passo dantesco il prefisso pr(a)e- sembra tuttavia conferire al v. anche una sfumatura temporale, che si sviluppa nel lat. tardo ed è attiva sopratutto a partire da Orosio [ThLL s.v. praeopto II: «(vehementer) desiderare, cupere (hic illic praeverbium fortasse vi temporali intellegendum, maxime apud Oros.»)]. Nel Medioevo, infatti, si registrano numerose neoformazioni verbali con il prefisso pr(a)e- di valore temporale, come ad es. praedonare, praemunero, praecibo (cfr. Stotz VI 122.2). Il valore temporale conferito dal prefisso al v. viene confermato anche da uno dei due volgarizzamenti trecenteschi: volg. A, infatti, traduce preoptatus con «dinanzi disiato», mentre volg. B con «molto desiderato». Il contesto in cui preoptatus è inserito è quello di una speranza: tutti hanno atteso l’imperatore nella speranza di un secolo migliore e si augurano che il sole desiderato sorga; si tratta di un desiderio covato da tempo, dato che a lungo hanno pianto sopra i fiumi della confusione implorando la protezione di un giusto re. Già Toynbee nel 1920 traduceva preoptatus con «long-awaited».

Il lemma preoptatus è tradito dai mss. V e S in forma compendiata, con la prima p sovrastata da un titutlus, abbreviazione per il prefisso pr(a)e-, il codice P tramanda la lezione preoptatus, senza compendi, mentre M la variante precipitatus. I primi editori (Torri, Fraticelli, Moore) hanno tacitamente pubblicato peroptatus, probabilmente per un errore nello scioglimento del compendio (vd. anche peropto in VDL). A tal proposito, Pistelli, Piccola Antologia, p. 211, scriveva: «la lezione volgata è peroptatus: ma preoptatus V P (indirettam. confermata anche dall’errore di M precipitatus)». Ugualmente Monti Ep., p. 373 notava che «per il senso c’è poco o punto divario. La differenza è tutta nel modo di svolgere il compendio grafico con cui era scritto così il pre come il per». Anche il primo editore, Witte Ep., p. 32, che conosceva solo il ms. M, pur mettendo a testo la lezione praecipitatus, suggeriva di interpretare il termine come desideratus.

preoptatus] preoptatus V, P, S, precipitatus M (Witte Ep.), peroptatus con. Torri Ep. (Fraticelli Ep., Moore Ep.), preoptatus rell. edd.

Voce corrispondente nelle opere volgari di Dante:
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Latino classico e tardoantico:

att. perlopiù con il signif. di «praeferre, malle, eligere», cfr. ThLL s.v. praeopto I. Nel lat. tardoant. si sviluppa anche il signif. di «(vehementer) desiderare, cupere», ThLL s.v. praeopto II, come ad es. in Oros. Hist. VI 11, 7 Dum haec ad Alesiam geruntur, Vercingetorix, quem omnes consensu pari regem praeoptaverant, suadet uti ex tota Gallia omnes qui arma ferre possint, huic bello praesto sint: hoc enim esse unum bellum quo aut perpetua libertas, aut aeterna servitus, aut mors omnium consequatur (CC); Oros. Hist. VII 33, 7 Post cum experientissima providentia totam cum Mauretania Africam meliorem pristinis reddidisset, stimulante et obrepente invidia iussus interfici, apud Carthaginem baptizari in remissionem peccatorum praeoptavit, ac postquam sacramentum Christi quod quaesierat adsecutus est, post gloriosam saeculi vitam de vitae aeternitate securus, percussori iugulum ultro praebuit (CC); Iord. Get. 181 Bleda enim fratre fraudibus interempto, qui magnae parti regnabat Hunnorum, universum sibi populum adunavit, aliarumque gentium, quas tunc in dicione tenebat, numerositate collecta, primas mundi gentes Romanos Vesegothasque subdere praeoptabat (MGH); Greg. Tur. Iul. 45 Dehinc firmatus in fide portitor, iter totum cum psalmis et gratiarum actionibus carpens, ad locum praeoptatum, martyre ducente, pervenit (MGH).

Latino medievale:

attestato con gli stessi signif., cfr. DMLBS s.v. praeoptare 2 per il signif. di ‘desiderare molto’; vd. ad es. Eccheardo d’Aura, Chronicon, p. 125, Horum omnium Attila superbus imperio, primas mundi gentes, Romanos scilicet et Wisigothas, subdere sibi preoptabatet quamvis speraret, se facere posse quod vellet per virtutem tantarum gentium, tamen et per astutiam vincere querebat (MGH).

Lessicografi medievali:
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Commentatori danteschi:
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Autore: Elena Vagnoni.
Data redazione: 24.10.2022.