intrinsecus, -a, -um (agg.)

1. che vive tra le mura (Frugoni Ep.).
Ep. VI 1 Dantes Alagherii florentinus et exul inmeritus scelestissimis Florentinis intrinsecis.
2. implicito (Chiesa-Tabarroni Mon.). 
Mon. I xi 9 Iste prosillogismus currit per secundam figuram cum negatione intrinseca, et est similis huic: omne B est A; solum C est A: ergo solum C est B. Quod est: omne B est A; nullum preter C est A: ergo nullum preter C est B.
Ep. 1
Mon. 1

intrinsecis, Ep. VI 1
intrinseca, Mon. I xi 9

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L’agg. intrinsecus, derivato dall’avv. intrinsecus (cfr. Stotz VI 174), è att. a partire dal lat. tardo e si propaga poi nel Medioevo divenendo termine comune (ThLL s.v. 2 intrinsecus: «fluxit ex usu adverbii in vicem attributi positi. Legitur inde a Chirone et in latinitate medii aevi»). In Ep. VI 1 l'agg. ricorre nella salutatio e qualifica i destinatari dell'ep., ossia i cittadini di Firenze che vivono entro le mura della città. Già Toynbee Ep. p. 66 notava che intrinsecus è termine usuale per designare i cittadini che vivono all'interno della città con rinvio a una bolla di Clemente IV indirizzata nel 1266 a tutti i cittadini fiorentini interni ed esterni (vd. Corrispondenze). L’agg. assume nello specifico una sfumatura politica, denotando i cittadini che vivono legalmente all’interno delle mura cittadine e non sono stati esiliati: la comunità civile, infatti, si divideva in intrinseci ed extrinseci. Applauso, La satira, p. 19 segnala che «in molti documenti notarili coevi i due termini intrinsecis ed estrinsecis sono spesso contrapposti in ambito politico e morale» e a tal proposito cita un documento notarile del 1305 custodito ad Arezzo in cui i Guelfi Bianchi fiorentini esiliati si definiscono Blancis extrinsecis «per identificarsi e comunicare la negatività della loro condizione».

In Mon. I xi 9 l’agg. è impiegato in contesto filosofico nell'espressione negatio intrinseca, che assume un preciso valore tecnico per indicare la natura 'implicita' della negazione contenuta in un sillogismo di seconda figura (cfr. sillogismus, negatio in VDL). 

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Voce corrispondente nelle opere volgari di Dante:
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Latino classico e tardoantico:
l’agg. è att. a partire dal IV sec. con il signif. di «interior», per cui cfr. ThLL s.v. 2 intrinsecus. 
Latino medievale:

ampiamente att., cfr. DMLBS s.v. intrinsecus soprattutto il signif. 6 per l’accezione di Ep. VI e il signif. 9 per l'uso in contesto filosofico di Mon. I xi 9; vd. ad es. Alberto Magno, Comm. in I Sent., d.6 A, a.2 AD HOC dicendum, quod ista, volens et nolens, non opponuntur per affirmationem, et negationem: cum enim negatio intrinseca est cum voluntate, in una dictione voluntas manet affirmata: sed volitum de quo est sermo, negatur: unde idem est nolo, quod volo contrarium (LLT); Clemente IV, papa, Epist., ep. 22/11/1266 Dilectis filiis universis civibus Florentinis intrinsecis et extrinsecis (Aposcripta); Annales Parmenses, Item eo tempore domnus Carolus Sine-terra predictus et Florentini intrinseci fecerunt eorum exercitum ad civitatem Pistorie et eam obsciderunt, quia dicti Pistorienses recusaverunt facere mandata domni Caroli predicti et suos extrinsecos reducere domum, imo in totum se defenderunt viriliter (MGH).

Lessicografi medievali:

Uguccione, I 55, 11 (s.v. in): Item ab intra intrinsecus -a -um, interior, et intus et intro (DaMA).

Commentatori danteschi:
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Autore: Elena Vagnoni.
Data redazione: 27.12.2022.