Eg. 2
L’agg. registra due occorrenze nel lat. dantesco, entrambe riferite alla chioma canuta di Titiro-Dante («capillos ... canos» in Eg. II 43, «canum ... crinem» in Eg. IV 32), che rappresenta icasticamente l’età avanzata del personaggio (cfr. annosus, longevus in VDL). Nel primo caso, l’uso del termine si lega al tema della laurea poetica, dato che D. lo utilizza in un’accezione ampiamente diffusa nel lat. class. e mediev. in rif. ai «capilli», che auspica di vedere incoronati d’alloro nella sua Firenze («abscondere canos / fronde sub inserta»; cfr. abscondo, capillus, flavesco, frons, insero, pexo, triumphalis in VDL).
L’agg. sarà ripreso da Giovanni del Virgilio, con forma e sede metrica invariata, nel responsorio di Eg. III 44-45 «o si quando sacros iterum flavescere canos / fonte tuo videas et ab ipsa Phillide pexos» (Poeti d'Italia), dove è riproposta anche l’opposizione semantica con il v. flavescere. Il termine trova il suo corrispondente nel volgare bianco, utilizzato in Inf. III 83 in rif. alla canizie di Caronte («un vecchio, bianco per antico pelo»), con connotazione negativa diametralmente opposta a quella di Eg. II (cfr. bianco in ED).
L’agg. è successivamente att. in contesto analogo a quello dantesco in Boccaccio, Bucc. I 128 «Te, Silvane pater, precor hec: fac cernere possim / quos pectit croceos crines per tempora canos» (Poeti d’Italia); Carm. II 7, 61 «tempus fugit ocius aura, / nec redeunt flavi quos circum tempora crines / iam canos traxere dies, gravis atque senectus» (Poeti d’Italia).
Isid. Orig. X 59: canus dictus a candido; et candidus quasi candor datus (Mirabile).
Papias (s.v. canus): canus, -na, -num a candido dictus, unde canicies, caneo et canesco (Mirabile).
Uguccione, C 29, 15 (s.v. candeo): Item a candeo caneo, -nes, -nui verbum neutrum et caret supino, unde canus, -a, -um et comparatur canior, -simus (DaMA).
Balbi (s.v. canus) = Uguccione (Mirabile).
Codice cassinese ad Purg. II 34: nam primo habemus capillos modicos deinde habemus multos et coloratos deinde habemus canos et paucos et demum totaliter resolvuntur (DDP).
Francesco da Buti ad Purg. I 28-39: e di pel bianco mista; cioè canuta, a che si dè onore, secondo l’autorità: Honora canos (DDP).