Latialis, -e (agg.)

1. italiano, relativo all'Italia.
Ep. V 19 Evigilate igitur omnes et assurgite regi vestro, incole Latiales, non solum sibi ad imperium, sed, ut liberi, ad regimen reservati.
Ep. XI 23 Et ad vos hec sunt maxime qui sacrum Tiberim parvuli cognovistis. Nam etsi Latiale caput pie cunctis est Ytalis diligendum tanquam comune sue civilitatis principium, vestrum iuste censetur accuratissime colere ipsum, cum sit vobis principium ipsius quoque esse.
Ep. 2
Latiale, Ep. XI 23
Latiales, Ep. V 19
Ep. XI 23: Latiale caput
Termine esclusivo delle Epistole, dove ricorre con il peculiare signif. di 'italiano': in Ep. V 19 è attributo di incole e indica tutti gli abitanti dell’Italia contemporanei a D., ai quali è indirizzata l'epistola e che l'autore esorta a destarsi e levarsi per andare incontro all’imperatore che sta per giungere; in Ep. XI 23 Latialis è in unione con caput e designa Roma quale capitale del Latium, cioè d’Italia, coerentemente con l'accezione estesa di Latium impiegata da D. La medesima locuzione risulta già att. nelle Silvae di Stazio, opera che però si ritiene molto difficile che D. abbia conosciuto. 

Nel volgarizzamento di Ep. V, il passo è così tradotto: «Veghiate addunque tutti, elevatevi encontro il vostro re, o abitatori d'Italia, non solamente serbati a lui a ubbidenza, ma come liberi a reggimento».

L'uso di Latialis con il signif. di 'italiano', in rif. agli abitanti della penisola e alle vicende contemporanee a D., non è comune, tanto che non si rileva nella tradizione letteraria precedente, e si configura come una consapevole scelta linguistica operata da D. per conferire all’Italia e agli italiani un’identità storica, linguistica e geografica, e un ruolo primario nell’Impero, come principali eredi dell’antica Roma: sull'argomento vd. anche le voci Latium, Latii, Latini, latinus, latius e semilatius in VDL e la voce latino in ED; cfr. ultimo VagnoniSpigolature, pp. 257-262.
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Voce corrispondente nelle opere volgari di Dante:
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Latino classico e tardoantico:
att. in poesia con il signif. di «ad Latium pertinens, Latinus», Forcellini Onom. s.v. Latium; cfr. anche OLD. s.v. Latialis. Vd. ad es. Ov. Met. XV 481 Talibus atque aliis instructo pectore dictis / In patriam remeasse ferunt ultroque petitum / Accepisse Numam populi Latialis habenas (MqDq); CalpEcl. I 64 Plena quies aderit, quae stricti nescia ferri / altera Saturni referet Latialia regna, / altera regna Numae, qui primus ovantia caede / agmina, Romuleis et adhuc ardentia castris / pacis opus docuit iussitque silentibus armis / inter sacra tubas, non inter bella, sonare (MqDq); StatSilv. I 2, 192 Quis septemgeminae posuisset moenia Romae / imperii Latiale caput, nisi Dardana furto / cepisset Martem, nec me prohibente, sacerdos? (MqDq).
Latino medievale:
att. con il signif. di 'relativo al Lazio o all'antica Roma' (cfr. DMLBS), più frequentemente in poesia, ma si registrano anche occorrenze in prosa, sebbene non se ne rilevino att. in ambito epistolare.
Lessicografi medievali:
Uguccione, L 35, 12 (s.v. lateo): Item a lateo hoc Latium -tii, quedam pars Ytalie ubi Saturnus latuit, expulsus a fdio suo love; sed postea ampliata est appellano nominis, ut Latium diceretur Ytalia. Item hic et hec latialis -le et latinus -a -um (DaMA).
Commentatori danteschi:
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Autore: Elena Vagnoni.
Data redazione: 04.05.2023.