1. figlio del corvo
(Frugoni Ep.).
Ep. V 11 Pone, sanguis Longobardorum, coadductam barbariem; et si quid de Troyanorum semine superest, illi cede, ne cum sublimis aquila fulguris instar descendens affuerit, abiectos videat pullos eius, et prolis proprie locum corvulis occupatum.
Ep. 1
corvulis, Ep. V 11
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Hapax nel lat. dantesco, neologismo mediev. lessicale. Termine molto raro, diminutivo di
corvus, con l’aggiunta del suffisso -
ulus (Stotz VI § 89). Tra i moderni lessici di latino mediev., il sost. è registrato dal
Blaise Mediev. s.v.
corvulus con il signif. di «petit corbeau» e il rinvio a due occorrenze in un carme di Teodolfo d’Orleans (vd.
Corrispondenze), in cui il sost. è usato con valore negativo, per cui vd.
De Riquer, Teodulfo de Orleans, pp. 108-109 per l’identificazione dell’
acerrimus Corvulus cui è indirizzato il carme.
In
Ep. V 11 il sost. non è usato con signif di ‘corvo piccolo’ con rif. alle dimensioni, ma nell’accezione di ‘figlio del corvo’, come traduce la maggioranza degli editori
(Torri Ep.,
Jacomuzzi Ep. 'corbicino';
Monti Ep. 'genitura dei corvi';
Frugoni Ep.,
Pastore Stocchi Ep.,
Villa Ep. 'figlio del corvo';
Lokaj Ep. 'pulcino di corvo';
Baglio Ep. 'piccolo dei corvi'), per indicare la prole dell’animale che occupa illegittimamente il nido dei figli dell’aquila, all’interno della metafora dell’impero che, a lungo rimasto privo di reggenza, è stato usurpato da quanti hanno esercitato il potere senza diritto, sostituendosi al legittimo imperatore. Nel volgarizzamento di
Ep. V il diminutivo è tradotto con «giovani corbi». Anche nell’occorrenza di
corvus in
Mon. III
iii 17 l’animale è caratterizzato negativamente.
Per i diminutivi nelle
Epistole cfr. anche
agellus,
funiculus, navicula, parvulus, rivulus,
scintillula,
vulpecula in
VDL.
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Voce corrispondente nelle opere volgari di Dante:
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Latino classico e tardoantico:
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Latino medievale:
poco att., cfr. Blaise Mediev. s.v. corvulus: Teodolfo d’Orleans, Carm. 818 Pygmalei tantum cupientes quaerere pacem, / propter bella gruum Corvule nigre tibi, / haec tibi sufficiant venienti, trispeda tantum / verbis sufficiant hiems, sitis, atque fames. / Nos nostros nobis nostra teneamus in aula / trispedicos fratres, sit tibi turba brevis. / Hos tantum teneas acerrime Corvule versus: / saepius atque legens pectore conde tuo (CC).
Lessicografi medievali:
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Commentatori danteschi:
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Autore: Elena Vagnoni.
Data redazione: 26.04.2022.