1. sbandito
(Frugoni Ep.).
Ep. XII 4 Ecce igitur quod per litteras vestras meique nepotis nec non aliorum quamplurium amicorum, significatum est michi per ordinamentum nuper factum Florentie super absolutione bannitorum quod si solvere vellem certam pecunie quantitatem vellemque pati notam oblationis, et absolvi possem et redire ad presens.
Ep. 1
-
Hapax nel lat. dantesco, neologismo mediev. lessicale, deverbale da
bannio, -
ire, dal got.
bandwjan 'dare un segno, indicare' derivato di
bandwo 'segno'
. Termine tecnico della prosa statutaria per designare chi era stato espulso dalla città in seguito a un bando: in
Ep. XII 4 il termine designa infatti i cittadini esiliati da Firenze, che potranno rientrare in città grazie all'ordinamento del 1315 relativo alla loro assoluzione («per ordinamentum nuper factum Florentie super absolutione bannitorum»; cfr. anche le voci
absolvo,
absolutio,
ordinamentum,
oblatio ed
exilium,
exul in
VDL). Giuridicamente il lemma indica sia coloro che sono stati proscritti dall’imperatore («de eis, qui ab imperatore proscripti sunt»), sia coloro che sono stati allontanati da una comunità di cittadini politicamente organizzata («de eis, qui e civitatibus exterminati sunt»), come nel caso dantesco, cfr.
MLW s.v.
bannitus. L’accezione tecnica della lemma
bannitus nel lessico giuridico basso-mediev. è confermata dalle trattazioni scientifiche dei giuristi dell’epoca intorno all’istituto del bando, come ad es.
Tractatus de bannitis di Jacopo d’Arena,
De bannitis pro maleficio di Alberto Gandino,
Tractatus bannitorum di Bartolo da Sassoferrato (cfr.
Ghisalberti, La condanna al bando, pp. 4-5).
Nel volg. dantesco non è att. né il sost.
bandito, né la variante
sbandito con il prefisso s- di valore intensivo, ma ricorrono il v.
sbandire e il sost.
bando, per cui cfr.
sbandire e
bando in
ED.
-
Voce corrispondente nelle opere volgari di Dante:
-
Latino classico e tardoantico:
-
Latino medievale:
ampiamente att. con il signif. di «qui poena banni multatus est», cfr.
MLW s.v.
bannitus. Cfr. ad es.
Chart. Ital. (a. 1248) quod omnes
banniti pro maleficio pro comuni Bononie [...] non possint [...] stare in civitate Imole (
MLW);
Enrico VII
Const., 4, nr. 716 Et decernentes, quod quilibet possit ipsos Florentinos tamquam
bannitos et rebelles nostros et sacri Romani imperii personaliter capere, tamen sine lesione personarum, et in nostram fortiam assignare et ipsorum bona capere et habere (
MGH).
Lessicografi medievali:
-
Commentatori danteschi:
ampiamente att., si veda ad es.
Benvenuto da Imola ad Inf. X 79-81:
che tu saprai quanto quell'arte pesa, scilicet expelli sine reditu; et sic fuit de facto, quia autor
bannitus fuit anno MCCCIII (
DDP).
Autore: Elena Vagnoni.
Data redazione: 26.08.2022.